SAIE 2016 ha registrato una crescita del 10% dei visitatori. Quella appena conclusa è stata l'ultima edizione a cadenza annuale. Di recente Bolognafiere ha annunciato la biennalizzazzione dell'evento, scelta in linea con i trend europei.
La 52esima edizione del Salone internazionale dell’edilizia e delle costruzioni ha visto oltre 1.000 espositori e 70.000 visite. Per continuare con i numeri, la manifestazione ha regsitrato più di 250 eventi, 170 prodotti novità presentati dalle aziende, 114 delegazioni di buyer provenienti da 4 continenti che hanno dato vita a circa 300 incontri b2b.
La sicurezza sismica e del territorio, l'innovazione con ricadute dirette su nuove tecnologie e soluzioni sono stati i filoni che hanno caratterizzato l’edizione di quest'anno che ha puntato un faro sulla digitalizzazione e sulla normativa, con attenzione ai temi della sostenibilità e dell’ambiente.
“L’idea di biennalizzare il SAIE di Bologna è primo segnale concreto da parte di BolognaFiere che sta ripensando il futuro della fiera di settore. Sarà utile progettare delle tappe intermedie - dichiara Federica Brancaccio, presidente di Federcostruzioni - momenti di avvicinamento all’autunno del 2018, che resterà fondamentale come occasione di confronto e dibattito su temi tecnici e altri di visione. La fiera del futuro non è uno spazio-vetrina ma deve diventare un momento topico di un percorso che conta ad esempio delle visite in cantiere e in fabbrica, dei progetti tra aziende e filiere, delle iniziative condivise con protocolli interdisciplinari”.
“Il SAIE è un appuntamento che ha sempre animato il dibattito interno alla filiera delle costruzioni - ha dichiarato Gabriele Buia, vice presidente vicario di ANCE - è un’occasione per il Paese per riunire quanti, a diverso titolo, hanno un ruolo nel complesso processo dell’edilizia, promuovendo occasioni di sviluppo e discussione su tematiche che indirizzano la ricerca. La notizia della biennalizzazione di SAIE a partire dal 2018 è una scelta matura che si allinea con un mercato che, per uscire dalla crisi, deve riposizionarsi. E’ una scelta ponderata che preannuncia una politica sinergica e una visione per il fieristico italiano. Non solo, la biennalizzazione risponde alle aziende che necessitano di tempo per promuovere progetti significativi sul fronte dell’innovazione”.