Settembre 2012: Situazione economica mondiale

Articolo pubblicato lo scorso 12 Settembre sul sito del Samoter che parla della situazione del mercato di macchine edili a livello globale.

Settembre 2012: Economia Mondiale

Titolo originale: MERCATO MONDIALE IN CHIAROSCURO ANCORA DIFFICILE LA SITUAZIONE ITALIANA, CI SALVANO LE ESPORTAZIONI. BENE IL NORD AMERICA, EUROPA CONTRADDITTORIA, CEDE LA CINA

Il mercato mondiale delle macchine da costruzioni, in questi primi sei mesi del 2012 è a macchia di leopardo: paesi ed aree geografiche che crescono, altre che, anche inaspettatamente, mostrano il segno meno. Il “barometro del mercato” che il Cece realizza ogni mese mostra un inusuale percentuale del 21,8% di imprese europee che segnalano un calo dell’attività – mese dopo mese- dall’inizio dell’anno. Ed un recentissimo outlook realizzato da Off–Highway Reserch prevede un calo del mercato europeo del 3% quest’anno e del 5% nel 2013. Il numero di macchine vendute dovrebbe quindi attestarsi complessivamente in Europa attorno alle 119 mila unità contro le 123 mila del 2011.

Le ragioni di questa situazione sono abbastanza comprensibili. Sull’Europa regna una situazione d’incertezza dovuta alla crisi dell’euro e dei debiti sovrani che si riflette sull’economia reale anche attraverso una stretta sul credito. Il calo coinvolge Francia, Germania e Gran Bretagna che da sole rappresentano tradizionalmente circa il 70% del mercato dell’Europa Occidentale. Male anche la Spagna, che potrebbe vedere un ulteriore crollo di quasi il 20% del proprio mercato, già decimato negli anni passati. Il mercato italiano non va molto meglio: il secondo trimestre dell’anno ha registrato un calo di oltre il 32% rispetto al medesimo periodo del 2011 per il segmento delle macchine movimento terra, (più nel dettaglio quasi del 39% per dozer, escavatori gommati o cingolati e pale gommate, e del 30% per le macchine compatte). Compensa in parte la situazione di assoluta stagnazione del mercato interno, una ripresa dell’export che nei primi quattro mesi dell’anno ha segnato un + 18% rispetto allo stesso periodo del 2011. Le previsioni, per il mercato italiano, afflitto da una crisi senza precedenti dell’edilizia, non sono purtroppo rosee e i mercati stranieri, per i prodotti made in Italy, tradizionalmente di qualità elevata, sono l’unica ancora di salvezza per le imprese nazionali.

In Europa bisogna guardare con interesse anche al mercato Polacco che al pari di altri, come quelli del nord Europa mostra segnali ed aspettative positive. Ben l’80% dei macchinari utilizzati dalle imprese polacche sono importati. In particolare il mercato polacco richiede “rotary loaders” e scavatori (39%) ma anche terne (25%) , altre pale gommate e cingolate (20%), oltre a rulli stradali e costipatrici. I grandi progetti di infrastrutture stradali avviati dal Paese, hanno negli ultimi anni spostato verso questa tipologia di macchine la domanda del mercato. Anche guardando fuori dall’ Europa la situazione non è univoca. In Nord America tutti i maggiori costruttori mondiali, segnalano nel secondo trimestre di quest’anno, una crescita significativa delle vendite. Le previsioni su base annuale sono tutte per incrementi significativi del fatturato con crescite attese tra il 15 e il 25%. Oltre al tradizionale settore delle macchine movimento terra, è vivace il mercato delle gru e tutto il settore del “crushing & screening equipment”. Spostandoci verso l’Asia, per l’india i costruttori si aspettano un mercato stabile per il 2012 ed in crescita attorno al 15-16% nel 2013 quando comincerà ad essere attuato il 12° Piano Quinquennale di sviluppo (Aprile 2012- Marzo 2017) nel quale il Governo indiano ha programmato di investire mille miliardi di dollari in infrastrutture.

Sorprendono invece i dati in arrivo dalla Cina, dove nei primi sei mesi dell’anno il mercato delle macchine da costruzioni è calato del 37% (pari a circa 196 mila unità vendute). Una caduta che, a fine anno, dovrebbe essere complessivamente del 30%. I settori più colpiti sono le gru mobili (-45%) gli escavatori idraulici (-41%) e le pale gommate (-35%). Il settore delle macchine compatte ha sofferto meno con i mini escavatori che hanno perso attorno al 20%. La crisi è dovuta principalmente alla stretta creditizia introdotta dal governo di Pechino e da altre politiche mirate a contenere l’inflazione e a frenare un boom nel mercato immobiliare che potrebbe trasformarsi in una pericolosa bolla speculativa.

Nonostante questo brusco rallentamento, la Cina rimarrà uno dei principali mercati anche per il futuro, anche se probabilmente non più con i ritmi tumultuosi di crescita degli anni passati. Gli analisti prevedono una ripresa attorno al 10% per il 2013.

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