Simex Way del mercato francofono: parla il responsabile commerciale

Georges Casari, responsabile commerciale di Simex, gestisce tutti i mercati in lingua francese Benelux, Svizzera, Magreb (escluso il Quebec) e non solo, analizza i mercati francofoni e le differenze presenti con il mercato interno italiano.

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Riportiamo l'articolo pubblicato sul sito web Simex News.

Titolo articolo: La forza tranquilla

Georges Casari, decano dei responsabili commerciali di Simex, gestisce tutti i mercati in lingua francese, escluso il Quebec, ma inclusi Benelux, Svizzera e il Magreb. Oltre ai paesi francofoni Georges coordina anche l'attività per la Grecia, la Turchia e il Medio Oriente e gli Emirati.

Nato in Francia da genitori italiani, oltre ad essere ovviamente bilingue, Georges ha un'esperienza specifica sul mercato d'Oltralpe, dove ha stabilito da anni solidi rapporti commerciali attraverso una rete selezionata di distributori. Gli abbiamo chiesto di farci una breve analisi dei mercati di sua competenza:

"Direi che il mercato francese è caratterizzato da due aspetti che lo distinguono da quello italiano: la presenza di grandi noleggiatori e la particolare attenzione all'innovazione del prodotto e alla qualità richiesta agli utilizzatori dai committenti, specie quelli che sono del settore delle opere pubbliche. Dal nostro punto di vista un ruolo importante svolgono proprio le stringenti specifiche dei capitolati, perché ci permettono di vendere attrezzature che in Italia e in altri paesi non sono ancora comprese a fondo; come ad esempio il compattatore a ruota CT 2,8 o la fresa PL 4520-C, che abbiamo appena consegnato e che è dotata di nastro per portare il materiale fuori dallo scavo".

"Per quanto riguarda invece gli altri mercati, direi che tutto il Nord Africa e il Medio Oriente soffrono della situazione geopolitica che conosciamo, mentre gli Emirati, dove siamo ufficialmente arrivati solo da qualche anno, stanno dando interessanti risultati, ma presentano anche grandi potenzialità ancora tutte da esplorare. Infine la Turchia ha rallentato il ritmo rispetto a qualche anno fa, ma rimane sempre un mercato molto interessante, mentre la Grecia, nonostante i problemi e le difficilissime condizioni finanziarie, sta dando segni interessanti ed inaspettati di vivacità. Nel complesso, sia pur con gli alti e bassi tipici del economia globale di oggi, credo che possiamo ritenerci soddisfatti... ma naturalmente il faut aller de l'avant (dobbiamo andare avanti)".

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