L'azienda di Massa Lombarda, nel ravennate, ha dato vita alla prima stampante 3D d'Italia in grado di produrre, dall'argilla, alloggi dal prezzo praticamente pari a zero. La stampante 3D è alta 12 metri e permetterà di costruire le case a prezzi contenuti e a bassissimo impatto ambientale. Il suo nome è Big Delta, perché è la stampante 3D più grande al mondo, e Wasp la presenterà il prossimo 18 settembre durante un evento apposito che l’azienda sta organizzando a Massa Lombarda.
Riportiamo l'articolo riassunto dal sito web ilfattoquotidiano.it
Titolo articolo: BigDelta, a Ravenna la stampante 3d per costruire case in argilla e a basso costo. È la più grande al mondo
L'azienda di Massa Lombarda offre soluzioni abitative fatte di un materiale antico, solido e reperibile in loco e in grado di abbattere i costi di realizzazione: "È un sogno che diventa realtà frutto di anni di ricerche"
Una stampante 3D alta 12 metri per costruire case a prezzi contenuti e a bassissimo impatto ambientale. Non è fantascienza ma è la realtà, il progetto dell'azienda Wasp di Massa Lombarda, nel ravennate, che ha dato vita alla prima stampante a tre dimensioni d’Italia in grado di produrre, dall'argilla, alloggi dal prezzo praticamente pari a zero. Soluzioni abitative fatte di un materiale antico, quasi un ritorno alle origini dell'edilizia umana, ma solido, reperibile in loco e in grado, quindi, di abbattere i costi di realizzazione. Il suo nome è Big Delta, perché è la stampante 3D più grande al mondo, e Wasp la presenterà il prossimo 18 settembre durante un evento apposito che l’azienda sta organizzando a Massa Lombarda.
“È un sogno che diventa realtà – spiega Wasp – frutto di anni di ricerche per studiare le proprietà della materia prima, e per creare un prodotto, questa tipologia di stampante 3D, che fino ad ora esisteva solo all’estero”. I predecessori di Big Delta, infatti, si trovano ad Amsterdam, in California e a Shangai, con gli americani a fare da pionieri e i cinesi a conquistare la medaglia d’oro per essere stati i primi ad aver effettivamente stampato in 3 dimensioni 10 strutture adibite a uffici. Moduli prefabbricati di fattura semplice, che costano meno di 5.000 dollari, alti 7 metri e larghi 10, realizzati in poco più di 24 ore. Il tutto all’insegna dell’ecosostenibilità, oltre che del risparmio economico.
Una casa in argilla non è nulla di nuovo, è anzi un’applicazione antichissima. La tecnologia 3D consente però di realizzare costruzioni molto gradevoli esteticamente in tempi brevi e con una necessità di manodopera praticamente pari a zero. Ma l’innovazione davvero sorprendente è la scoperta che l’inserimento dei semi di alcune graminacee all’interno dell’impasto da stampare impediscono che l’argilla si ritiri seccandosi”.
E poi c’è la trasportabilità. “Vogliamo che Big Delta arrivi anche in zone del pianeta che non dispongono delle strutture e della tecnologia a cui siamo abituati, sia per quanto riguarda il trasporto che il rifornimento di energia. La stampante ha quindi fattezze apparentemente molto semplici proprio per poter soddisfare questi requisiti necessari. I bracci della BigDelta trasportano all’incirca 70 kg, per un consumo ridotto a meno di un decimo rispetto alle stampanti a portale ed equivalente a circa 300 watt, perfettamente gestibile quindi con una batteria e pochi metri quadri di pannelli solari. Oltre a ciò, la BigDelta è stata progettata per essere montata in tempi brevi: a tre persone occorrono circa due ore, e si alimenta a sole, vento e acqua”.
Per stampare la prima casa in argilla, però, ci vorrà ancora qualche tempo. “Le condizioni ci sono, ciò che manca, ora, è che entrino in gioco altri soggetti: i territori, i comuni, le istituzioni. Sardegna Ricerche e il Comune di Iglesias si sono dimostrati interessati al progetto. Certo dovrà essere un lavoro di équipe e servirà un team. Altre squadre cominceranno a usare la macchina, noi continueremo a fare ricerca per migliorare il sistema”.