CASE serie D, forza e comfort al massimo livello

Prendete qualcosa di più di 50 campi da calcio. Uniteli e trasformateli in pietra calcarea. Non potrete certo giocarci, ma avrete un’idea delle dimensioni della cava di Acuto, in provincia di Frosinone, gestita dalla Gemini Spa. Il Gruppo Cristini, di cui la Gemini fa parte, è da quindici anni con successo nel settore edile e utilizza il materiale inerte ricavato dalla lavorazione in cava (sabbia, ghiaia da 7 e 12 mm, stabilizzato) per i più diversi impieghi.

E’ in questa cava laziale che sono arrivati qualche mese fa i nuovi escavatori CASE Serie D: due CX350D e un CX490D.

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Il lavoro in cava è uno dei più duri, ma è qui che le macchine CASE danno il meglio di sé. La cava viene lavorata a gradoni su più livelli a un ritmo di 500 metri cubi al giorno, pari a un totale di 900 tonnellate. Ritmi serrati per cui servono macchine robuste, potenti e precise. Macchine CASE, appunto.

Antonello Schettino, responsabile del settore movimento terra di Romana Diesel, concessionario che segue da anni il Gruppo Cristini, racconta: “Al cliente servivano escavatori sicuri, robusti e stabili perché i quintali da trasportare sono tanti e le pendenze sono pronunciate. Anche la visibilità doveva essere ottima e le dotazioni di sicurezza impeccabili.”

La scelta è così caduta sui nuovi escavatori CASE Serie D.

La sicurezza viene garantita da una cabina ROPS con protezione FOPS di livello II, allarme di traslazione e una visibilità ai vertici del settore, assicurata da ampie vetrate, con traverse ridotte al minimo e 4 specchietti laterali, oltre a una telecamera per visione posteriore e una seconda telecamera laterale collegate a un monitor a colori in cabina.

Non solo: come sottolinea lo stesso Simone Cristini, Amministratore Delegato del Gruppo omonimo: “In cava la sicurezza è la cosa più importante. La cabina degli escavatori CASE è più alta e non si graffia e grazie alle griglie di protezione garantisce una sicurezza totale. Inoltre, il sistema di ammortizzazione attutisce i contraccolpi e consente turni decisamente più lunghi.”

Gli escavatoristi del Gruppo Cristini hanno anch’essi voce in capitolo quando si tratta di scegliere nuove macchine. A Franco Torroni, nel Gruppo da tre anni, piace particolarmente il nuovo design del sottocarro: “E’ un aspetto che incide sull’affidabilità. Sono state applicate piastre di rinforzo per la maggior protezione delle parti più esposte. Una caratteristica essenziale per mezzi che si muovono ogni giorno tra cumuli di detriti.”

Non è la sola componente ridisegnata da CASE, che per la Serie D ha riprogettato anche braccio e bilanciere per aumentare la resistenza alle sollecitazioni a fronte di una maggiore profondità di scavo che, nel caso del CX350D corrisponde a 7340 mm e nel CX490D a 7720 mm.

Gli operatori che lavorano all’interno della cava laziale sottolineano anche la stabilità delle macchine, molto ben bilanciate e in grado di sollevare tanti quintali con una grande potenza idraulica e forza di strappo superiore (22970 daN per il CX350D e 24700 daN per il CX490D).

I due escavatori CX350D, da 35 tonnellate, sono equipaggiati con un martello demolitore e attaccano il fronte di scavo per frantumare la roccia da cui è composto. La potenza di scavo è garantita da un motore da 282 CV a sei cilindri. Motore che soddisfa la nuova normativa Tier IV Final con SCR senza filtro antiparticolato, per costi di manutenzione azzerati. La pressione invece viene modulata dal sistema idraulico, l’Auto Power Boost che eroga automaticamente maggiore intensità quando il lavoro si fa più duro e più dura è la pietra.

Il CX490D (362 CV, a sei cilindri) è posizionato sul piano inferiore del gradone. La benna graffia la parete e porta via il materiale verso il basso. In gergo tecnico l’operazione si chiama “scortico di cava” e oggi è più semplice da effettuare grazie al nuovo sistema idraulico intelligente CASE che garantisce precisione e facilità di manovra unite a un netto risparmio energetico garantito da cinque nuove funzioni di risparmio. Funzioni che riducono i consumi e aumentano la produttività: i tempi di ciclo sono infatti ridotti del dieci per cento rispetto alla generazione di macchine precedente e i consumi dell’8%.

Dopo aver frantumato la roccia, il CX490D la carica sull’autocarro diretto al mulino di smistamento. Lì, la pietra viene selezionata a seconda delle dimensioni e diventa sabbia o ghiaia, materie prime utilizzate dall’azienda laziale per l’edilizia.

“Dal 2003 l’estrazione in cava completa il quadro delle nostre attività legate all’urbanizzazione” conferma Cristini. “Si tratta di un settore strategico, per il quale abbiamo scelto di affidarci completamente agli escavatori CASE proposti dalla nostra concessionaria di fiducia Romana Diesel. Le ragioni spaziano dalla versatilità all’affidabilità, passando per la sicurezza. E non ultimo, i costi di gestione sempre più competitivi. Anche l’affidabilità, la disponibilità e la professionalità della concessionaria hanno contribuito alla scelta del marchio CASE.”

Per chi sulle macchine lavora lunghe ore ogni giorno, gli escavatori CASE hanno anche un altro vantaggio fondamentale, una cabina provvista di ogni comfort: tanto spazio per le gambe, sedile con schienale alto completamente regolabile e bracciolo ergonomico con vano portaoggetti oltre a un’insonorizzazione e un’ammortizzazione eccellenti. Oltre a tanti altri piccoli lussi da fuoriserie: bluetooth, radio, monitor a LED da 7 pollici con tutti i parametri della macchina, diversi vani portaoggetti e box caldo/freddo.

Al lavoro in cava, con successo. E con i servizi di un’auto di lusso. Solo da CASE.